Storia dell'astronomia, attività museale e public engagement

Museo della Specola, sala meridiana
Museo della Specola, sala meridiana. Sulla sinistra il grande semicircolo murale realizzato da Domenico Lusverg. Con questo strumento il primo direttore della Specola, Eustachio Manfredi, misurò uno spostamento delle "stelle fisse" cui diede il nome, tuttora utilizzato, di aberrazione. Cortesia SMA, foto di Marco Ravenna

Marcella Brusa è docente del corso di Storia dell’Astronomia, della laurea triennale in Astronomia, che si prefigge di ripercorrere le tappe principali dello sviluppo dell'Astronomia, da Hubble alle  prospettive future aperte dalle nuove scoperte del XX e XXI secolo, ed è 
responsabile scientifico del "Museo della Specola” del Sistema Museale di Ateneo. Il Museo della Specola  custodisce un patrimonio straordinario di strumenti scientifici che raccontano l’evoluzione dell’osservazione e conoscenza del cielo e della terra dal XIII al XX secolo, e rappresenta un legame tangibile tra passato e futuro, e un patrimonio da preservare. Nel corso del 2025 si concluderà un sostanziale riallestimento delle sale espositive del Museo, finanziato in gran parte dal progetto PNRR CTA+ , per valorizzare la figura dell'astronomo Guido Horn D’Arturo, insigne docente dell’Alma Mater. 
Il settore di astrofisica del DIFA è anche il principale organizzatore (coordinato da A. Mucciarelli in collaborazione con INAF-OAS e SMA), delle conferenze pubbliche mensili "Conferenze alla Specola" su argomenti di interesse nel quadro generale di Astronomia e Astrofisica. 
Alessio Mucciarelli e Marcella Brusa sono anche attivi far conoscere meglio l'astronomia e l'astrofisica al vasto pubblico, e più in generale della comunicazione della Scienza, attraverso scuole e iniziative di Public engagement