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Innovazione e ricerca
Le onde gravitazionali hanno “calciato” un buco nero fuori dal centro della sua galassia
Un gruppo di ricerca internazionale ha ottenuto la prima conferma con osservazioni ad alta risoluzione di un fenomeno finora solo ipotizzato nelle previsioni teoriche: le onde gravitazionali nate dalla fusione di due buchi neri hanno prodotto un “effetto rinculo” che ha spinto il nuovo buco nero supermassiccio fuori dal centro della sua galassia
Innovazione e ricerca
Le galassie nane sono il “laboratorio” ideale per indagare la materia oscura
Sono almeno cento volte meno massicce della nostra Via Lattea, ma contengono una quantità di materia oscura che può essere da decine a migliaia di volte maggiore della materia luminosa: un articolo appena pubblicato descrive gli ultimi risultati sulla determinazione, grazie a particolari misure cinematiche, della distribuzione di questa componente misteriosa all’interno di questi sistemi
Innovazione e ricerca
L’esperimento CUORE e i nuovi limiti al comportamento dei neutrini
Pubblicati su Nature i nuovi risultati dell’esperimento ospitato ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), che utilizza quasi mille cristalli di ossido di tellurio purissimo mantenuti a temperature vicine allo zero assoluto. All’impresa partecipa anche un gruppo di studiosi dell’Università di Bologna
Innovazione e ricerca
La ragnatela cosmica influenza l’evoluzione delle galassie
Durante il processo di evoluzione di una galassia, la formazione delle stelle rallenta quando essa si muove all’interno dei filamenti che compongono il “cosmic web” dell’universo. Se confrontate con galassie isolate, le galassie nei filamenti appaiono più di frequente di morfologia ellittica e diminuisce la quantità di idrogeno, sia atomico che molecolare: tutti elementi che indicano la fine della loro vita attiva
Innovazione e ricerca
Pubblicata la seconda tornata di dati raccolti con il radiotelescopio europeo Low Frequency Array (LOFAR)
L’indagine ha rivelato una visione in banda radio sorprendentemente dettagliata, portando alla scoperta di un milione di oggetti finora totalmente sconosciuti
Innovazione e ricerca
I buchi neri hanno “capelli quantistici”
Due nuovi articoli scientifici mostrano che i buchi neri sono più complessi di quanto originariamente previsto e hanno un campo gravitazionale che, a livello quantistico, codifica le informazioni su come si sono formati: una scoperta che aiuta a risolvere il paradosso dell'informazione del buco nero formulato da Stephen Hawking
Innovazione e ricerca
4,4 milioni di sorgenti nella nuova mappa di LOFAR
In un periodo di sette anni, un team internazionale di scienziati ha osservato più di un quarto del cielo settentrionale utilizzando il radiotelescopio paneuropeo Low Frequency Array (LOFAR). La survey rivela una visione in banda radio sorprendentemente dettagliata, con milioni di galassie e altri oggetti cosmici
Innovazione e ricerca
Al Large Hadron Collider del CERN il primo esperimento per cercare i monopoli magnetici con il “meccanismo di Schwinger”
L’obiettivo è individuare queste ipotetiche particelle elementari, finora mai osservate, sfruttando il grande acceleratore di particelle per far collidere nuclei di piombo e generare così campi magnetici estremamente intensi
Innovazione e ricerca
Convivere con le singolarità attraverso la fisica quantistica
Un gruppo di studiosi dell’Università di Bologna ha proposto un approccio innovativo che permette di descrivere anche la gravità facendo uso della teoria quantistica dei campi e mostra la natura sostanzialmente innocua di alcune singolarità dello spazio-tempo
Innovazione e ricerca
Un nuovo sensore per misurare il livello di anticorpi neutralizzanti contro SARS-CoV-2
Messo a punto da un gruppo di ricerca guidato da studiosi dell’Università di Bologna, il dispositivo è rapido, efficace, affidabile ed economico: potrebbe essere utile sia in campo clinico che per lo sviluppo di nuovi vaccini anti COVID-19
Innovazione e ricerca
Una scia di stelle antichissime è stata individuata ai bordi della Via Lattea
Si tratta dei resti di un ammasso stellare inglobato dalla nostra galassia: il livello estremamente basso di elementi pesanti – ben al di sotto di quanto finora rilevato in qualunque altra struttura nell’universo – indica che deve essersi formato a partire da alcune tra le primissime generazioni di stelle mai nate