Punto di forza del gruppo, le attività sperimentali in campo hanno contribuito allo sviluppo delle diverse attività di ricerca, fornendo un’ampia gamma di misurazioni atmosferiche ottenute tramite tecniche di osservazione differenti. L’ampia varietà di strumenti in dotazione al gruppo permette e ha permesso la realizzazione di campagne sperimentali volte allo studio di fenomeni e processi atmosferici a diverse scale temporali e spaziali, unendo la granularità offerta dalle misurazioni in-situ con l’ampio raggio dato dalle misure in remoto. La dotazione strumentale è composta in prevalenza da strumenti di punta relativamente all’ambito di ricerca per cui son previsti, ma conta anche di un discreto numero di strumenti a basso costo.
Le recenti attività sperimentali svolte dal gruppo hanno riguardato prevalentemente l’ambiente urbano, incentrandosi sullo studio di tematiche legate ai processi di strato limite e la qualità dell’aria. Campagne di misura intensive (in cui tutti gli strumenti disponibili e funzionali alla ricerca sono attivi contemporaneamente ma per un definito periodo di tempo) sono state condotte sia in centro a Bologna che in aree periferiche allo scopo di studiare i processi dinamici e turbolenti che regolano gli scambi tra la canopy urbana e l’atmosfera libera sopra di essa, l’influenza della vegetazione in canyon su tali processi, la circolazione indotta in diverse aree della città dall’isola di calore urbana e il ruolo che tutti questi differenti aspetti hanno sul trasporto (e rimozione dalle aree critiche per la salute umane) degli inquinanti. Tematiche analoghe sono state oggetto di altre campagne di misura; un esempio ne è l’investigazione di una canopy vegetativa (Bosco Fontana, a Marmirolo, Mantova) allo scopo di studiare i processi dinamici e turbolenti sopra e dentro la canopy, dove una torre di 40 m è stata equipaggiata con la stessa strumentazione già usata in contesto urbano.
Le campagne sperimentali svolte dal gruppo si propongono di coadiuvare l’uso di strumentazione e tecniche di misura specifiche per lo studio della turbolenza atmosferica e le primarie variabili meteoclimatiche ad alta risoluzione temporale, con sensoristica meteorologica e di qualità dell’aria tradizionale e con strumenti a basso costo. Ad esse si aggiungono l’uso di tecnologie (quali la vernice fotocatalitica che permette la cattura degli ossidi di azoto tramite reazione fotochimica) e tecniche di misura (calcolo di quantità turbolente a partire da immagini termografiche ad alta risoluzione) innovative.
Infine, gli strumenti per lo studio della struttura della precipitazione sul tetto del DIFA (disdrometri) sono anche usati per test di nuova strumentazione e per la calibrazione di sensori operativi (radar ARPAE).